20090929

La settima ora

. Neve in piazza Duomo - 2008


Quest’estate guardavo
i fiori sui declivi,
giocavo coi soffioni
e allora i miei pensieri
erano come insetti,
che, corolla in corolla,
cercavano il nettare
dei ricordi più cari.
Stanotte quel salice
piange la primavera,
le rose aulenti
sono secche e cadenti.

Ora cade la neve
in fiocchi verginali
e rami e fili d’erba
han merletti di brina
e sussurra il torrente,
che va a morir nel lago
tra le sponde imbiancate.
In un chiaro lucore,
sembra che tutto dorma,
che non ci sia più vita.
Poi, ecco, le campane
suonano tutte in coro,
ora è la mezzanotte,
il Natale del Cristo,
il ricordo glorioso
di quel tempo lontano,
di quell’ora settima
della notte romana,
che ha segnato l’inizio
per tutti d’una vita
diversa sulla Terra.
Ora i fiori di brina
son schegge di diamanti
e un’aria nuova vibra,
mentre s’accende il ciocco,
ch’è simbolo del Dio,
che governa il destino,
bruciando lentamente
fino all’Epifania.


da Emilio Montorfano - (Milano)

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