20120106

Epifania

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É l’Epifania stanotte, questa notte
limpida e fredda dell’anno nuovo
così tacita e colma di attese.

Un tempo ai bimbi raccontavano
che nella notte santa del Natale
l’alma Madonnina delle nevi
scendeva piano, lieve e leggera
dalle solitudini eccelse
dove ella aveva la sua dimora
tra candide nevi e ghiacci eterni,
veleggiando sulla nostra Terra
fredda di gelo e ammutolita
per benedirla a braccia aperte
al risonar della mezzanotte.

In un gran chiarore improvviso
che sorgeva dal lontano Oriente
avanzavano allora quei tre Re
con i lor cammelli, le giumente
carichi di tanti ambiti doni
lungo la via di stelle indicata
dalla luce perlata di Maria.
Allora i bimbi che pensavano
di essere stati davvero buoni
avevano messo sui balconi
e fuori dalle loro finestre
la zuppa calda di pane e d’acqua
per i poveri cammelli stanchi.

Altri, colmi di tante speranze,
attendevano ansiosi nel letto
che una vecchietta con grande naso
adunco, secco e bitorzoloso
venisse da loro cavalcando
nel buio una scopa di saggina
a riempire le calze vuote
appese là, sotto il camino.

Splendide, tenere magie,
dolci come delle belle fiabe
per occhi incantati di bimbi
sbarrati in un’ansiosa attesa.

da Emilio Montorfano - (Milano)
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