20141219

La soffitta di Como


Entrando nella soffitta
chiusa alla luce
come una tomba
polverosa e triste
rinserrata da tempo
odorosa di vecchio
colma dei fantasmi
di cose vissute
e abbandonate da tempo,
ho riconosciuto
alla tenue luce
d’una lampada ingiallita,
tra ombre di ricordi
una grande scatola grigia
annerita dal tempo
ormai appicco di tele di ragni..
Dentro, avvolte in carta
ingiallita dagli anni
c’era il mio Natale,
quello degli anni innocenti,
con i ciuffi di muschio
raccolti nel bosco
per fare da prato nel Presepe,
da pascolo a pecorelle di gesso
e per pastori adoranti
C’era la casupola lignea
di Giuseppe e Maria
con il figlioletto nella paglia
e il bue e l’asino,
c’erano i cammelli con i Magi
e, con la sua doratura sbiadita,
la caudata stella cometa.
Chiudendo gli occhi
ho rivisto le mani
delicate e carezzevoli
di mia madre intenta
a disporre le statuine,
delicatamente, con cura.
mentre mi spiegava
il mistero di quella notte
santa e attesa.
Ho chiuso la grande scatola grigia
annerita dagli anni,
ho serrato la soffitta,
lasciandovi il cuore
per ritrovare l’abete
luccicante di bocce
brillanti e colorate
che, però, non conquistano
con i sogni il mio cuore. 
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da Emilio Montorfano - (Milano)
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