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fotografia: Franco Alessandro CavalleriDa
“quel ramo del lago di Como,
che volge a mezzogiorno,
tra due catene non interrotte di monti”,le boschive colline sempreverdi
ingannano il mio cuore, che invano
ricerca l’eterna Primavera.
Verso valle invece, le foglie morte
degli alberi decidui, come coriandoli
sono ritornate alla terra
e l’aria è odorosa di humus.
La sera giunge presto,
il solstizio d’inverno è ladro di luce;
riecheggiano nel vento di tramontana
le dolci melodie dei suonatori di zampogna,
mentre mi attardo, vicino alla riva,
a parlare con Dio.
Vorrei solo un paio d’ali questo Natale
-
altro non chiedo -
per volare libera come gabbiano di lago,
cogliere dall’alto le sfumature più lievi
assaporando, dal calice della Vita,
il gusto vero del vivere.da
Roberta Biaggi - (Legnano - MI)
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