.
Lario
ti respiro a fondo questa sera
capodanno in festa e fuochi in acqua
mentre il tuo silenzio è già POESIA.
da Cristiano Cavallin - (Lecco)
Link al sito personale
.
20091230
20091228
2010
.
365 giorni
ho legato ad una pietra
e l’ho buttata nel lago
custode dei miei ricordi.
Il brusio delle onde
mi ha regalato
la sua prima poesia.
A volo radente
un airone vestito d’azzurro
lascia cadere dal suo becco
un’alborella di luce
grida l’augurio
per un anno di gioia e d’amore
e s’alza sempre più in alto. Scompare.
Il sole si stiracchia
sul paese ancora addormentato.
da Giovanni De Simone - (Traona -SO)
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365 giorni
ho legato ad una pietra
e l’ho buttata nel lago
custode dei miei ricordi.
Il brusio delle onde
mi ha regalato
la sua prima poesia.
A volo radente
un airone vestito d’azzurro
lascia cadere dal suo becco
un’alborella di luce
grida l’augurio
per un anno di gioia e d’amore
e s’alza sempre più in alto. Scompare.
Il sole si stiracchia
sul paese ancora addormentato.
da Giovanni De Simone - (Traona -SO)
.
Lo scrittore
.
Lo scrittore ha fissato
nelle pagine del libro
che chiamiamo Tempo,
i giorni di un anno ormai finito
e a Capodanno si riappresta
a proseguire il suo romanzo.
Si stringe infreddolito nel cappotto
e osserva il Lago, che vive
la sua quiete senza affanno.
Non riesce nell’intento
di catturare l’emozione,
la penna resta sospesa
come bruma mattutina
che fatica a dissiparsi
e un senso di pace lo pervade.
da Roberta Biaggi - (Legnano - MI)
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Lo scrittore ha fissato
nelle pagine del libro
che chiamiamo Tempo,
i giorni di un anno ormai finito
e a Capodanno si riappresta
a proseguire il suo romanzo.
Si stringe infreddolito nel cappotto
e osserva il Lago, che vive
la sua quiete senza affanno.
Non riesce nell’intento
di catturare l’emozione,
la penna resta sospesa
come bruma mattutina
che fatica a dissiparsi
e un senso di pace lo pervade.
da Roberta Biaggi - (Legnano - MI)
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L'ultimo tramonto
20091227
Il pettirosso
I.
31 dicembre
L'ultimo giorno dell'anno c'è ghiaccio,
il tempo sembra volersi fermare
incrostandosi a quelle pietre fredde.
Il pettirosso saltella tra l'erba
con il suo giustacuore colorato
Resta nell'aria quel suo lieve volo
come un augurio pieno di speranza
per l'anno nuovo che sta per venire.
II.
1° gennaio
Il primo giorno dell'anno si annuncia
con un'alba dorata alla finestra
come uno squillo argentino di tromba.
Disegna tacche sulle tende quasi
a indicare il suo tempo ancora bianco,
le trecentosessantacinque pagine
da riempire come un album o un diario.
Il pettirosso saltella tra l'erba.
da Daniele Riva - (Lecco)
.
20091223
Angiul del Signuur
.
Erba (CO) - Sant'Eufemia, sotto la neve
Angiul del Signuur
Guardian e prutetuur
Dam lùùs in del mè scùùr
Ai debulezz pruveed
Sustegnum ‘n di pagùùr
Rinforzum nel mè créed
Che t’ha mandàa del Ciel
La Santa Cumpassion
Angiul del Signuur
Indrizzum so la via
Per ritruvà l’Amuur
La Feed, e così Sia.
(Rosanna Pirovano)
Ed ecco la versione in lingua italiana:
Angelo del Signore
Guardiano e protettore
Dai luce al mio buio
Provvedi alle debolezze
Sostienimi nei momenti di paura
Rafforzami nel mio credere
Che ti ha mandato dal Cielo
La Santa Compassione.
Angelo del Signore
Indirizzami sulla via
Per ritrovare l'Amore
la Fede e così sia.
da Rosanna Pirovano - (Erba -CO)
.
Erba (CO) - Sant'Eufemia, sotto la neve
Angiul del Signuur
Guardian e prutetuur
Dam lùùs in del mè scùùr
Ai debulezz pruveed
Sustegnum ‘n di pagùùr
Rinforzum nel mè créed
Che t’ha mandàa del Ciel
La Santa Cumpassion
Angiul del Signuur
Indrizzum so la via
Per ritruvà l’Amuur
La Feed, e così Sia.
(Rosanna Pirovano)
Ed ecco la versione in lingua italiana:
Angelo del Signore
Guardiano e protettore
Dai luce al mio buio
Provvedi alle debolezze
Sostienimi nei momenti di paura
Rafforzami nel mio credere
Che ti ha mandato dal Cielo
La Santa Compassione.
Angelo del Signore
Indirizzami sulla via
Per ritrovare l'Amore
la Fede e così sia.
da Rosanna Pirovano - (Erba -CO)
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Ogni Natale
20091219
Emanuele, anche qui - sul Lario
.
Pro Loco di Colonno -(CO), esposizione del presepe (vedi altre immagini, collegandoti al sito)
Ardeva l'infinito
in miliardi di stelle,
guardava ad una grotta
nei pressi di Betlemme.
Attendeva la notte,
sulla scia d'una cometa,
evanescente e bianca
tra la gola dei monti,
il canto d' un vagito.
Di caligine luminosissima
fioriva l' universo.
Esultava una madre,
dal travaglio provata,
stringendo a sé l'Eterno,
e in Esso rallegrava
perché le sue fattezze
trovava a sé sembianti:
"Questo bambino è Dio,
eppure mi somiglia,
miei i suoi occhi,
persino la boccuccia
e l'esile manina
ed il piedino è mio,
eppure è Iddio!"
E indissolubile,
in amorosi sensi,
un vincolo tesseva.
Giammai ebbe donna,
in sì mirabil modo,
tutto per sé il suo Dio.
Ardeva l' infinito
in miliardi di stelle,
di esse la più bella,
sin dal lontano Oriente,
in groppa al suo cammello,
avvolto nel mantello,
d' un re segnò la via:
cercava Agarthha,
portava ad una grotta
nei pressi di Betlemme,
ov' era dei re il Re.
Errava un pastore,
col suo greve gregge:
cercava l' Essenziale.
Eccolo,è in fasce,
tra un bue e l'asinello,
e sull' usato viso,
dal logorio provato,
si condensò l'immenso.
Ardeva l' infinito
in miliardi di stelle...
da Anna Cervone - (Marigliano - NA)
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Pro Loco di Colonno -(CO), esposizione del presepe (vedi altre immagini, collegandoti al sito)
Ardeva l'infinito
in miliardi di stelle,
guardava ad una grotta
nei pressi di Betlemme.
Attendeva la notte,
sulla scia d'una cometa,
evanescente e bianca
tra la gola dei monti,
il canto d' un vagito.
Di caligine luminosissima
fioriva l' universo.
Esultava una madre,
dal travaglio provata,
stringendo a sé l'Eterno,
e in Esso rallegrava
perché le sue fattezze
trovava a sé sembianti:
"Questo bambino è Dio,
eppure mi somiglia,
miei i suoi occhi,
persino la boccuccia
e l'esile manina
ed il piedino è mio,
eppure è Iddio!"
E indissolubile,
in amorosi sensi,
un vincolo tesseva.
Giammai ebbe donna,
in sì mirabil modo,
tutto per sé il suo Dio.
Ardeva l' infinito
in miliardi di stelle,
di esse la più bella,
sin dal lontano Oriente,
in groppa al suo cammello,
avvolto nel mantello,
d' un re segnò la via:
cercava Agarthha,
portava ad una grotta
nei pressi di Betlemme,
ov' era dei re il Re.
Errava un pastore,
col suo greve gregge:
cercava l' Essenziale.
Eccolo,è in fasce,
tra un bue e l'asinello,
e sull' usato viso,
dal logorio provato,
si condensò l'immenso.
Ardeva l' infinito
in miliardi di stelle...
da Anna Cervone - (Marigliano - NA)
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20091218
"Un Natale felice" - anche a Como e sul Lario
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Como, Via Fiammenghino - stelle natalizie
Quando Nelle notti buie
dove neppure la luna
attraversa il cielo
e il cuore degli uomini
in tutto il mondo
si accende una Stella
e illumina
una terra di zolle fiorite
bianche, gialle, nere,
dove intensa esplode
l'eternità
Io lo so
ESISTE un felice Natale
e si rinnova ogni giorno.
da Sandrino Aquilani - (Cura di Vetralla - VT)
link al sito personale dell'Autore:
Sandrino Aquilani
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Como, Via Fiammenghino - stelle natalizie
Quando Nelle notti buie
dove neppure la luna
attraversa il cielo
e il cuore degli uomini
in tutto il mondo
si accende una Stella
e illumina
una terra di zolle fiorite
bianche, gialle, nere,
dove intensa esplode
l'eternità
Io lo so
ESISTE un felice Natale
e si rinnova ogni giorno.
da Sandrino Aquilani - (Cura di Vetralla - VT)
link al sito personale dell'Autore:
Sandrino Aquilani
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La stella cometa
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Como, Piazza Duomo. Presepe vivente 2004. Figuranti e componenti del coro. (Quest'anno, la rappresentazione si svolgerà domenica 20 dicembre. Per ulteriori informazioni visitare il sito web degli organizzatori.)
Tenue il bagliore
buca le spesse tende accampate.
Veloce come un lampo
s’infila nelle ciminiere delle fabbriche abbandonate.
Volteggia scintillante sopra i tetti
spia dalle finestre, bussa alle porte lievi tocchi.
Balzano i bambini dai letti,
in pigiama, ancora sognanti, stropicciano gli occhi.
Le strade si popolano
accorrono folle di operai disoccupati
famiglie intere diseredate.
A migliaia giungono
i terremotati, gli abbandonati, gli emarginati.
Con sguardo ansioso
cercano la stella, seguono le luminose strisce
affrettano il passo.
Muta una preghiera sussurrano
questa notte la speranza alleggerisce i cuori.
Piano, le voci, si uniscono in cori.
da Danila Zaninelli - (Proserpio - CO)
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Como, Piazza Duomo. Presepe vivente 2004. Figuranti e componenti del coro. (Quest'anno, la rappresentazione si svolgerà domenica 20 dicembre. Per ulteriori informazioni visitare il sito web degli organizzatori.)
Tenue il bagliore
buca le spesse tende accampate.
Veloce come un lampo
s’infila nelle ciminiere delle fabbriche abbandonate.
Volteggia scintillante sopra i tetti
spia dalle finestre, bussa alle porte lievi tocchi.
Balzano i bambini dai letti,
in pigiama, ancora sognanti, stropicciano gli occhi.
Le strade si popolano
accorrono folle di operai disoccupati
famiglie intere diseredate.
A migliaia giungono
i terremotati, gli abbandonati, gli emarginati.
Con sguardo ansioso
cercano la stella, seguono le luminose strisce
affrettano il passo.
Muta una preghiera sussurrano
questa notte la speranza alleggerisce i cuori.
Piano, le voci, si uniscono in cori.
da Danila Zaninelli - (Proserpio - CO)
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Como cosa mi dici ora ch'è ormai Natale
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immagine tratta dal sito web
"Como Città dei Balocchi 2009 - XVI edizione"
Como cosa mi dici
Ora ch'è ormai Natale
Brilli Ricca di luci
Il lago imprigionato
Da un muro di cemento
Cresce in codesto cuore
La rabbia e lo scontento
Auto sui marciapiedi
Disordine e sporcizia
E questa ormai la nostra
Atmosfera natalizia.
Donne con la pelliccia
E poveri barboni,
Como Natale bel che
Siamo tutti piu buoni.
In giro per la strada
Ci son gli zampognari
Povere melodie fra mille
Cellulari che fanno risuonare
Le suonerie loro.
Chissa se il buon Gesù
Scender giu dovesse
In questa bella Como
Il giorno di Natale
Magari dentro al Duomo
Forse Lui ci direbbe
Che oltre ai soldi e al lusso
Ancora esiste l'uomo.
da Enrico Bonfanti - (San Fermo della Battaglia - CO)
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immagine tratta dal sito web
"Como Città dei Balocchi 2009 - XVI edizione"
Como cosa mi dici
Ora ch'è ormai Natale
Brilli Ricca di luci
Il lago imprigionato
Da un muro di cemento
Cresce in codesto cuore
La rabbia e lo scontento
Auto sui marciapiedi
Disordine e sporcizia
E questa ormai la nostra
Atmosfera natalizia.
Donne con la pelliccia
E poveri barboni,
Como Natale bel che
Siamo tutti piu buoni.
In giro per la strada
Ci son gli zampognari
Povere melodie fra mille
Cellulari che fanno risuonare
Le suonerie loro.
Chissa se il buon Gesù
Scender giu dovesse
In questa bella Como
Il giorno di Natale
Magari dentro al Duomo
Forse Lui ci direbbe
Che oltre ai soldi e al lusso
Ancora esiste l'uomo.
da Enrico Bonfanti - (San Fermo della Battaglia - CO)
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20091215
Evergreen Christmas: il "nostro" albero di Natale
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Di luci e decori vestito,
sul far della sera là in sala,
s’illumina ancora una volta
il ‘nostro’ abete familiare.
Appeso ai rami, ciascun anno brilla e riluce
- ogni Natale, è 'ritrovato' ed esposto -
E ripensiamo allora a tutti quei trascorsi incanti:
ai riflessi ed ai tepori, di giorni ormai lontani.
Una boccia, un angioletto o un fiocco:
ed ogni anno, una diversa aggiunta si racconta
per far rivivere nella consueta magìa, come in un sogno,
accanto al Natale d'oggi, le immagini ancor vive nei ricordi.
E' il burattino dell'infanzia con il soldatino,
il fiocco di quel tal pacchetto, il puffo
accanto all'orso bianco e alle decorazioni
in pannolenci, in legno o lana, in ferro...
Ogni colore è una miriade d’affetti:
accanto al presepe e vicini alla Capanna
rinascono così tanti Natali, ai nostri cuori.
Luciana Bianchi Cavalleri
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Di luci e decori vestito,
sul far della sera là in sala,
s’illumina ancora una volta
il ‘nostro’ abete familiare.
Appeso ai rami, ciascun anno brilla e riluce
- ogni Natale, è 'ritrovato' ed esposto -
E ripensiamo allora a tutti quei trascorsi incanti:
ai riflessi ed ai tepori, di giorni ormai lontani.
Una boccia, un angioletto o un fiocco:
ed ogni anno, una diversa aggiunta si racconta
per far rivivere nella consueta magìa, come in un sogno,
accanto al Natale d'oggi, le immagini ancor vive nei ricordi.
E' il burattino dell'infanzia con il soldatino,
il fiocco di quel tal pacchetto, il puffo
accanto all'orso bianco e alle decorazioni
in pannolenci, in legno o lana, in ferro...
Ogni colore è una miriade d’affetti:
accanto al presepe e vicini alla Capanna
rinascono così tanti Natali, ai nostri cuori.
Luciana Bianchi Cavalleri
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20091213
I blog di comoinpoesia ospiti a "Zerotreuno" di Espansione TV
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mercoledì 9 dicembre
alle ore 20.45 (ed in replica, sabato 12 dicembre stessa ora),
comoinpoesia - larioinpoesia
ed il nuovo BLOG "Il Natale di Como e del Lario in poesia"
sono stati ospiti della rubrica televisiva serale "ZEROTREUNO" di ESPANSIONE TV, condotta da Dolores Longhi.
Ringraziamo per il gentile invito
Claudia Fasola e la Redazione di Espansione TV
.
mercoledì 9 dicembre
alle ore 20.45 (ed in replica, sabato 12 dicembre stessa ora),
comoinpoesia - larioinpoesia
ed il nuovo BLOG "Il Natale di Como e del Lario in poesia"
sono stati ospiti della rubrica televisiva serale "ZEROTREUNO" di ESPANSIONE TV, condotta da Dolores Longhi.
Ringraziamo per il gentile invito
Claudia Fasola e la Redazione di Espansione TV
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20091212
...INVIATE LA VOSTRA POESIA!
Il gusto vero del vivere
.
fotografia: Franco Alessandro Cavalleri
Da “quel ramo del lago di Como,
che volge a mezzogiorno,
tra due catene non interrotte di monti”,
le boschive colline sempreverdi
ingannano il mio cuore, che invano
ricerca l’eterna Primavera.
Verso valle invece, le foglie morte
degli alberi decidui, come coriandoli
sono ritornate alla terra
e l’aria è odorosa di humus.
La sera giunge presto,
il solstizio d’inverno è ladro di luce;
riecheggiano nel vento di tramontana
le dolci melodie dei suonatori di zampogna,
mentre mi attardo, vicino alla riva,
a parlare con Dio.
Vorrei solo un paio d’ali questo Natale
- altro non chiedo -
per volare libera come gabbiano di lago,
cogliere dall’alto le sfumature più lievi
assaporando, dal calice della Vita,
il gusto vero del vivere.
da Roberta Biaggi - (Legnano - MI)
.
fotografia: Franco Alessandro Cavalleri
Da “quel ramo del lago di Como,
che volge a mezzogiorno,
tra due catene non interrotte di monti”,
le boschive colline sempreverdi
ingannano il mio cuore, che invano
ricerca l’eterna Primavera.
Verso valle invece, le foglie morte
degli alberi decidui, come coriandoli
sono ritornate alla terra
e l’aria è odorosa di humus.
La sera giunge presto,
il solstizio d’inverno è ladro di luce;
riecheggiano nel vento di tramontana
le dolci melodie dei suonatori di zampogna,
mentre mi attardo, vicino alla riva,
a parlare con Dio.
Vorrei solo un paio d’ali questo Natale
- altro non chiedo -
per volare libera come gabbiano di lago,
cogliere dall’alto le sfumature più lievi
assaporando, dal calice della Vita,
il gusto vero del vivere.
da Roberta Biaggi - (Legnano - MI)
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20091208
Arriva Natale
.
Como, Via Garibaldi - auguri natalizi nella vetrina di una cartoleria
Novembre volge alla fine
e nell’aria pungente
già profuma il Natale.
il paese si veste di bianco rosso verde giallo
e s’accende di barbagli artificiali
la piazza ferve per il presepe
(sempre lo stesso)
nelle strade
freddi riflessi di vetrine addobbate
voci immagini suoni e canti
(dove sono le zampogne)
s’odono dalle case
e...
si prepara la tasca.
pronti via
si corre per la pancia e i desideri
e per il cuore?
il fumo di una promessa
-bruciata nell’indifferenza-
quella di ogni anno: più bontà e più carità.
l’anima allora pigola tra speranze e ricordi
e si tuffa nell’acqua cheta del lago
dove cerchi di luce
alzano al cielo
la loro preghiera d’amore.
l’eco sepolta si desta
e gioia antica muove il cuore
dai pini
arriva sincero il Natale.
da Giovanni De Simone - (Traona -SO)
.
Como, Via Garibaldi - auguri natalizi nella vetrina di una cartoleria
Novembre volge alla fine
e nell’aria pungente
già profuma il Natale.
il paese si veste di bianco rosso verde giallo
e s’accende di barbagli artificiali
la piazza ferve per il presepe
(sempre lo stesso)
nelle strade
freddi riflessi di vetrine addobbate
voci immagini suoni e canti
(dove sono le zampogne)
s’odono dalle case
e...
si prepara la tasca.
pronti via
si corre per la pancia e i desideri
e per il cuore?
il fumo di una promessa
-bruciata nell’indifferenza-
quella di ogni anno: più bontà e più carità.
l’anima allora pigola tra speranze e ricordi
e si tuffa nell’acqua cheta del lago
dove cerchi di luce
alzano al cielo
la loro preghiera d’amore.
l’eco sepolta si desta
e gioia antica muove il cuore
dai pini
arriva sincero il Natale.
da Giovanni De Simone - (Traona -SO)
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Nascita (Varenna)
20091207
E' passato qui
.
E' passato qui
Avvolto in un candore
Orme nude sulla prima neve del Legnone
Dentro ogni anima, per il tempo di un sorriso
Attimo di assoluta infinità
Luce radente di un ametista
Quell'uomo stanco è passato qui
Per raccogliere sospiri come ranuncoli nel prato
Fardelli da piegare spalle di un mugnaio
Lo capisco da quello che mi ha donato:
Pace, tranquillità e nulla piu'
.
Forse è quella scia d'onda che punta la Comacina
Forse è l'urlo della Breva
Forse è dentro la Poiana che domina lassù
Ho visto oceani dentro i suoi occhi
Cervi correre con felicità
Sorrisi rispondere a sorrisi
Non vorrei scambiar mai niente con quello ho
Non è brenta di materia, ne rigurgito ambizioso
Semplicemente niente da mostrare,semplicemente l'immensità
Mi sento nudo davanti a ciò
Tutti dovremmo
Vestiti solo di quello che si è e non di quello che è
Quell'uomo di Nazareth è passato qui
Continuerà a farlo, anche se invocato solo e spesso dalla necessità
Succederà, ancora succederà
Lo capisco da quello che mi ha donato:
Pace, tranquillità e nulla piu'
da Tom Corengia (Core) - (Como)
.
E' passato qui
Avvolto in un candore
Orme nude sulla prima neve del Legnone
Dentro ogni anima, per il tempo di un sorriso
Attimo di assoluta infinità
Luce radente di un ametista
Quell'uomo stanco è passato qui
Per raccogliere sospiri come ranuncoli nel prato
Fardelli da piegare spalle di un mugnaio
Lo capisco da quello che mi ha donato:
Pace, tranquillità e nulla piu'
.
Forse è quella scia d'onda che punta la Comacina
Forse è l'urlo della Breva
Forse è dentro la Poiana che domina lassù
Ho visto oceani dentro i suoi occhi
Cervi correre con felicità
Sorrisi rispondere a sorrisi
Non vorrei scambiar mai niente con quello ho
Non è brenta di materia, ne rigurgito ambizioso
Semplicemente niente da mostrare,semplicemente l'immensità
Mi sento nudo davanti a ciò
Tutti dovremmo
Vestiti solo di quello che si è e non di quello che è
Quell'uomo di Nazareth è passato qui
Continuerà a farlo, anche se invocato solo e spesso dalla necessità
Succederà, ancora succederà
Lo capisco da quello che mi ha donato:
Pace, tranquillità e nulla piu'
da Tom Corengia (Core) - (Como)
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20091202
Neve
.
fotografia: Nicola Guarisco - mondolariano
(Como - passeggiata di Villa Olmo)
Sbuffo al candore che mi avvolge,
rincorrendo i riflessi nel dispetto di un cielo stralunato:
è la forza del germoglio più nascosto
sotto la coltre, nel miscuglio di voci
o nell'incredibile follia delle allucinazioni.
Abbaglia, bianca nelle sue ascese contro il tempo,
attraverso un confine che traspare
tra i fiocchi vertiginosi e lenti,
tra le moine aguzzate dal mistero di un silenzio
che si ripete, attutito e stanco,
sino alla parola ghiacciata,
che insinua la riva tra brevi golfi e rapide
insenature, tra le rocce ed il verde.
Non c'è misura nella tenera armonia
che scrive solitaria.
Quasi dolcissima amante del nulla
intesse mille volte il disegno distratto
della mia incertezza.
Tra i rintocchi delle apparizioni
ecco le meraviglie di una stella cometa
racchiudere speranza ed illusioni
per un tempo fuori dagli abissi.
da Antonio Spagnuolo - (Napoli)
.
n.d.r. : la poesia "Neve" era già stata precedentemente pubblicata in rete su "larioinpoesia"
in data 9 dicembre 2008.
.
fotografia: Nicola Guarisco - mondolariano
(Como - passeggiata di Villa Olmo)
Sbuffo al candore che mi avvolge,
rincorrendo i riflessi nel dispetto di un cielo stralunato:
è la forza del germoglio più nascosto
sotto la coltre, nel miscuglio di voci
o nell'incredibile follia delle allucinazioni.
Abbaglia, bianca nelle sue ascese contro il tempo,
attraverso un confine che traspare
tra i fiocchi vertiginosi e lenti,
tra le moine aguzzate dal mistero di un silenzio
che si ripete, attutito e stanco,
sino alla parola ghiacciata,
che insinua la riva tra brevi golfi e rapide
insenature, tra le rocce ed il verde.
Non c'è misura nella tenera armonia
che scrive solitaria.
Quasi dolcissima amante del nulla
intesse mille volte il disegno distratto
della mia incertezza.
Tra i rintocchi delle apparizioni
ecco le meraviglie di una stella cometa
racchiudere speranza ed illusioni
per un tempo fuori dagli abissi.
da Antonio Spagnuolo - (Napoli)
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n.d.r. : la poesia "Neve" era già stata precedentemente pubblicata in rete su "larioinpoesia"
in data 9 dicembre 2008.
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20091201
Il ciondolo
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Como - luci natalizie in Via Odescalchi
Un sole malato di inverno
brilla sulle increspature del lago;
la leggera brezza dissolve la bruma.
Il Lario sembra in attesa
di vestirsi a festa. Il lieve sciabordio
ricorda il sussurro di un rosario.
Là in fondo, le vetrine
accecano i passanti con luci intermittenti
e l’albero in piazza è già pronto
ad accogliere il Natale e il Vin Brulè.
Io non ci sarò, Lario caro…
Sarò nella mia città, la Notte Santa
con le strade d’asfalto, il chiasso,
i tram, la frenesia e i finti colori.
Negli occhi l’immagine delle tue cime innevate,
che in te si rispecchiano vanitose
e nella tasca un piccolo dono:
un ciondolo di lapislazzulo con i tuoi colori, da scartare
sotto il mio caro vecchio finto abete,
simbolo pagano del rinnovarsi della vita.
da Roberta Biaggi - (Legnano - MI)
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Como - luci natalizie in Via Odescalchi
Un sole malato di inverno
brilla sulle increspature del lago;
la leggera brezza dissolve la bruma.
Il Lario sembra in attesa
di vestirsi a festa. Il lieve sciabordio
ricorda il sussurro di un rosario.
Là in fondo, le vetrine
accecano i passanti con luci intermittenti
e l’albero in piazza è già pronto
ad accogliere il Natale e il Vin Brulè.
Io non ci sarò, Lario caro…
Sarò nella mia città, la Notte Santa
con le strade d’asfalto, il chiasso,
i tram, la frenesia e i finti colori.
Negli occhi l’immagine delle tue cime innevate,
che in te si rispecchiano vanitose
e nella tasca un piccolo dono:
un ciondolo di lapislazzulo con i tuoi colori, da scartare
sotto il mio caro vecchio finto abete,
simbolo pagano del rinnovarsi della vita.
da Roberta Biaggi - (Legnano - MI)
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