
Tenue il bagliore
buca le spesse tende accampate.
Veloce come un lampo
s’infila nelle ciminiere delle fabbriche abbandonate.
Volteggia scintillante sopra i tetti
spia dalle finestre, bussa alle porte lievi tocchi.
Balzano i bambini dai letti,
in pigiama, ancora sognanti, stropicciano gli occhi.
Le strade si popolano
accorrono folle di operai disoccupati
famiglie intere diseredate.
A migliaia giungono
i terremotati, gli abbandonati, gli emarginati.
Con sguardo ansioso
cercano la stella, seguono le luminose strisce
affrettano il passo.
Muta una preghiera sussurrano
questa notte la speranza alleggerisce i cuori.
Piano, le voci, si uniscono in cori.
da Danila Zaninelli - (Proserpio - CO)
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