Entrando nella
soffitta
chiusa alla
luce
come una
tomba
polverosa e
triste
rinserrata da
tempo
odorosa di
vecchio
colma dei
fantasmi
di cose
vissute
e abbandonate da
tempo,
ho
riconosciuto
alla tenue luce
d’una lampada
ingiallita,
tra ombre di
ricordi
una grande scatola
grigia
annerita dal
tempo
ormai appicco di tele di
ragni..
Dentro, avvolte in
carta
ingiallita dagli
anni
c’era il mio
Natale,
quello degli anni
innocenti,
con i ciuffi di
muschio
raccolti nel
bosco
per fare da prato nel
Presepe,
da pascolo a pecorelle di
gesso
e per pastori
adoranti
C’era la casupola
lignea
di Giuseppe e
Maria
con il figlioletto nella
paglia
e il bue e
l’asino,
c’erano i cammelli con i
Magi
e, con la sua doratura
sbiadita,
la caudata stella
cometa.
Chiudendo gli
occhi
ho rivisto le
mani
delicate e
carezzevoli
di mia madre
intenta
a disporre le
statuine,
delicatamente, con
cura.
mentre mi
spiegava
il mistero di quella
notte
santa e
attesa.
Ho chiuso la grande scatola
grigia
annerita dagli anni,
ho serrato la
soffitta,
lasciandovi il
cuore
per ritrovare
l’abete
luccicante di bocce
brillanti e
colorate
che, però, non conquistano
con i sogni il mio cuore. .
da Emilio Montorfano - (Milano)
.
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